Settimane Internazionali di Teatro Laboratorio

Perché si sentì l’urgenza d’una “Settimana Internazionale di Teatro Laboratorio” in Italia e perché nel sud e proprio a Torre del Greco

È vero che in Italia, tra rassegne e festival di teatro, c’è da fare una tal scorpacciata e indigestione da non voler più sapere di mettere piede in uno spazio teatrale per anni, data anche la quasi sempre scarsa programmazione e la caotica miscellanea di prodotti propinati agli spettatori, atti non solo a disorientare e a determinare un inutile spreco di energie.

La “Settimana” nacque per prima cosa dall’esigenza di promuovere quell’attività di decentramento culturale in una città, che rischia d’essere relegata a ruolo di quartiere dormitorio, avvenimento già ormai verificatosi nei quartieri urbani da San Giorgio a Ercolano e nella stessa parte alta di Torre.
A Torre da qualche anno s’andavano verificando alcune iniziative sporadiche, promosse dagli Amici della Musica e del Teatro. Gli stessi organizzatori, proprio perché notarono l’inutilità di far conoscere ottimi prodotti sporadicamente, sollecitarono un incontro sia con noi che con il Centro Servizi Culturali per trovare una soluzione. In un primo momento si pensò a un convegno sul teatro che si scartò perché poteva sì servire, ma solo agli addetti ai lavori.

Il punto fondamentale da risolvere restava sempre il coinvolgimento della città, la ricerca di un nuovo fruitore. Da qui la proposta della “Settimana di Teatro Laboratorio” che poteva rispondere contemporaneamente alle due esigenze. Confronto tra vari critici col pubblico durante una settimana di dibattiti, come momento didattico formativo. Visione dei prodotti teatrali scelti tra le esperienze non solo più avanzate, ma più schiette, pulite, non contaminate da facili routine. Ci si rendeva conto dello shock che tali esperimenti teatrali avanzati in una cittadina disabituata al teatro in genere, e in particolare a quello dell’avanguardia, poteva dare anche risultati negativi.
A prevenirli e a condurre gli esperimenti in una direzione che ne facilitasse la fruizione furono perciò escogitate le lezioni-teatro nelle scuole e i dibattiti dopo gli spettacoli. Molte scuole però non risposero all’appello.

Gennaro Vitiello