Tardieu 6

1967
SEI ATTI UNICI DI J. TARDIEU
da J. Tardieu
Traduzione e regia di Gennaro Vitiello; scena Giovanni Girosi, realizzazione scenica Giovanni Girosi, Angelo de Falco e Carlo de Simone; costumi e loro realizzazione Odette Nicoletti; musiche: dato non noto. Attori: Davide Maria Avecone, Ciro D’Angelo, Paolo Falace, Silvana Buzzo, Antonietta Lambroni e Giancarlo Palermo.
Prima rappresentazione 25 febbraio 1967 presso il Centro Teatro Esse, via Martucci, 18 – Napoli.

Tardieu 6
il teatro al circo

Tardieu 6 fu il secondo lavoro messo in scena nella sala-palcoscenico di via Martucci: sei pièce teatrali brevissime di Tardieu, mai tradotte o rappresentate in Italia prima di allora, perché considerato “…scrittore di teatro breve, di minuti, di sinteticissimi atti unici, motivo…di inadeguatezza alla rappresentazione nei grandi teatri…”(1).

Vitiello tradusse personalmente i brani perché ci teneva molto a metterli in scena, affascinato da un autore che non esitava a mettere sullo stesso livello di Jonesco: “…nutrivo un vero trasporto per questo suo teatro, su cui avrei potuto costruire una regia permeata di astrazioni musicali”(2), un teatro che portava al totale non-senso di gesti e parole, alla critica feroce dei modi di dire e del lessico quotidiano, ma anche alla nascita di nuove composizioni linguistiche che trovavano la loro coesione nella forma musicale: “Amavo… in Tardieu l’autore che prende in giro le disquisizioni sull’arte d’una critica che spesso si compiace della più assoluta incomprensibilità, l’autore che sa farsi gioco persino dei modi dell’avanguardia teatrale”(3).

La scena fu collocata al centro della sala: era un ampio podio, intorno al quale erano sistemati gli spettatori. Lo spazio scenico era delimitato da larghi nastri, festoni, drappi colorati, bianchi, rossi e blu, che cadevano dal centro del soffitto verso i quattro lati della scena: “Lo spettatore doveva…sentire la gioia d’essere stato condotto al Circo…”(4).

I costumi, creati dalla Nicoletti, erano “d’un’arguzia e impertinenza notevole”(5): il punto di partenza fu Toulouse Lautrec, ma a questo fu affiancata la caricatura, anzi la dissacrazione dei personaggi.

Anche per questo spettacolo, come già per La magia della farfalla Vitiello ebbe difficoltà con gli attori, alcuni lo abbandonarono a metà delle prove, senza farsi più vedere!

I sei atti unici furono presentati in quest’ordine: Essi solo lo sanno, La sonata e i tre signori, La società di Apollo, Faust e Yorick, La serratura Un gesto per un altro. Sei pièce unite tra loro da gags mimate, create durante le prove basandosi sulla tecnica dell’improvvisazione su brevi frasi musicali.

In Essi solo lo sanno Vitiello volle sottolineare l’incontro tra 4 personaggi che si dilaniano con cattiverie ed improperi, non comunicando minimamente al pubblico i motivi del loro dissidio, “…attraverso un’acuta e divertita irrisione all’avanguardia teatrale che aveva il vezzo di crogiolarsi sul tema dell’incomunicabilità”(6)La sonata era un gioco ironico, basato su una sola frase, su una sola parola che gli attori si lanciavano l’uno all’altro mentre si scambiavamo un pallone saltellante. Ne La società si prendeva in giro il modo di parlare cifrato della critica d’arte. Faust era una composizione macabra, incentrata su una marcia funebre severa e dolente. Ne La serratura Vitiello porta all’assurdo l’amore mercenario, servendosi molto del gesto e della recitazione tratti dal cinema di Buñuel. L’ultima pièce era Un gesto per un altro, in cui gli attori mettevano alla berlina le formalità mondane.

Testi brevi in cui era evidente l’assurdità della banale vita quotidiana, descritta e rappresentata, da Vitiello, con una regia raffinata ed elegante. Mario Stefanile loda “…gli attori giovanissimi che…preferiscono provocare”(7) e che “…hanno dato vita, con gioiosa ed efficace scarsità di mezzi tecnici a sei atti unici”(8) , recitati bene “…con acuto senso teatrale, con sottile resa mimica, guidati con garbo e con sagacia dal regista Gennaro Vitiello…”(9).

Note:

  1. G. Vitiello – “Funiculì, Funiculà” del 22/3/1985
  2. G. Vitiello – ibidem
  3. G. Vitiello – ibidem
  4. G. Vitiello – “Funiculì, Funiculà” del 29/3/1985
  5. G. Vitiello – ibidem
  6. G. Vitiello – “Funiculì, Funiculà” del 5/4/1985
  7. M. Stefanile – “Atti unici di J. Tardieu”, Il Mattino del 26/1/1967
  8. M. Stefanile – ibidem
  9. M. Stefanile – ibidem

Recensioni:

  • M. Stefanile – “Atti unici di J. Tardieu”, Il Mattino 26/1/1967
  • pari – “Teatro Esse: un’esperienza positiva”, l’Unità 28/1/1967
  • vice – “Tardieu nell’interpretazione del Teatro Esse”, Roma 26/2/1967
  • vice – “J. Tardieu al Teatro Esse”, Il Tempo 4/3/1967

Testo tratto dalla tesi di laurea in Istituzioni di regia, “Gennaro Vitiello, regista” di Leonilda Cesarano, per il Corso di Laurea in Dams – Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, relatore prof. Arnaldo Picchi.